Italian Language Asked on September 27, 2021
Nel racconto Piombo dal libro Il sistema periodico, di Primo Levi, ho letto (grassetto mio):
Me ne andavo giú lungo il torrente, un po’ sui massi, un po’ guadando dove si poteva, come un cane da caccia, con gli occhi inchiodati a terra, quando ecco, poco sotto alla confluenza di un altro torrente piú piccolo, ho visto un sasso in mezzo a milioni di altri sassi, […]. L’ho raccolto, era pesante, […]. […].
A sera mi sono trovato un posto fuori mano, ho fatto un focolare, ci ho messo sopra il crogiolo ben stratificato, l’ho arroventato per mezz’ora e l’ho lasciato raffreddare. L’ho rotto, ed eccolo, il dischetto lucido e pesante, che si incide con l’unghia, quello che ti allarga il cuore e fa sparire dalle gambe la stanchezza del cammino, e che noi chiamiamo «il piccolo re».
A questo punto non è che uno sia a posto: anzi, il piú del lavoro è ancora da fare. Bisogna risalire il torrente, e ad ogni biforcazione cercare se la pietra buona continua a destra o a sinistra.
Dovete sapere che il narratore in questo racconto è un cercatore di piombo.
Non capisco del tutto bene cosa vuol dire l’espressione "non è che uno sia a posto" che appare in questo brano.
Alla voce "posto" del vocabolario Treccani ho trovato
con riferimento a persone, essere a p. col vestito, con i capelli, ecc. (anche, avere il vestito, i capelli a p.), essere in ordine, esteriormente impeccabile; siamo a posto!, espressione che ha più significati, ma che in genere indica soddisfazione dello stato o della condizione raggiunti (anche con valore antifrastico e iron., con riferimento a situazioni poco piacevoli, critiche o addirittura disperate: adesso che ci hanno rubato tutto, siamo a posto!)
Quindi, il significato di "essere a posto" in questo contesto sarebbe "essere soddisfato dalla situazione"? Il narratore sta dicendo che non poteva essere soddisfatto poiché "il piú del lavoro" era "ancora da fare"?
Concordo con la definizione del vocabolario Treccani menzionata sopra, ma mi suona molto pertinente anche la seguente definizione, tratta dalla stessa voce di vocabolario (anche se c'è il verbo mettere e non essere, le parole utilizzate mi danno proprio il senso di "essere a posto"):
mettere tutto a p., sistemare definitivamente, risolvere problemi, questioni, situazioni complesse, appianando ogni difficoltà, chiarendo eventuali malintesi
Il narratore sta dicendo che non poteva essere soddisfatto poiché non aveva risolto tutti i problemi.
In pratica "essere a posto" si può semplicemente intendere come "stare bene, senza problemi"; infatti, spessissimo, quando si incontra qualcuno (almeno nel sud Italia), invece di chiedere "Tutto bene?", si chiede "Tutto a posto?"
Answered by Nicola on September 27, 2021
La mia personale impressione è che “essere a posto”, così come è usato nel testo citato di Primo Levi, possa avere il senso di “aver fatto tutto quello che c’era da fare”. Il testo poi continua dicendo “il più del lavoro è da fare ancora”.
Dai commenti sembra che questo significato sia più tipicamente usato al nord.
Answered by Hachi on September 27, 2021
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