Italian Language Asked on November 22, 2021
Nel racconto Fosforo dal libro Il sistema periodico, di Primo Levi, ho letto (grassetto mio):
Mi misi al lavoro, pochissimo persuaso, persuaso invece che il Commendatore, e magari il Kerrn medesimo, avessero soggiaciuto al fascino da buon patto dei nomi e dei luoghi comuni; infatti il fosforo ha un nome molto bello (vuol dire «portatore di luce»), è fosforescente, c’è nel cervello, c’è anche nei pesci, e perciò mangiare pesci rende intelligenti; senza fosforo le piante non crescono; fosfatina Falières, glicerofosfati per i bambini anemici di cento anni fa; c’è anche nelle capocchie dei fiammiferi, e le ragazze disperate per amore le mangiavano per suicidarsi; c’è nei fuochi fatui, putride fiamme innanzi al passegger.
Non capisco il significato dell’espressione "da buon patto" che appare nel testo. Sul vocabolario Treccani ho trovato
comprare a buon p., a buoni p., a condizioni vantaggiose.
E anche sul Grande dizionario della lingua italiana si legge
– A, da buon patto (con valore aggett.): che ha un prezzo o comporta una spesa relativamente bassa, conveniente.
[…]
– Con valore avverb.: a un prezzo conveniente, relativamente basso; con poca spesa.
E anche:
– A buon patto: molto facilmente.
[…]
– A buon patto (con valore aggett.): di poco conto.
Tuttavia, non mi sembra che tutte queste accezioni abbiano senso nel contesto del passaggio sopra citato. Sapreste spiegarmi cosa significa "da buon patto" nel testo?
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